sabato 15 dicembre 2007

La Marmilla, la terra delle Giare.


La terra delle Giare é situata nella Sardegna centro-meridionale, al confine tra la "bassa marmilla" e il "sarcidano", si estende su una superficie di 42 Kmq. Quest’area particolare si distingue dalle altre zone della Sardegna per alcune peculiarità ambientali. Il suo aspetto paesaggistico fa la differenza: un alternarsi morbido di colline e pianure circondate dai tavolieri basaltici di ori-gine vulcanica, che si formarono durante l'Era Cenozoica, Periodo Terziario, cioè circa 65 milioni di anni fa, quando questa zona della Sardegna era invasa dal mare e si formarono dei depositi di marna; in seguito si formarono alcune colline vulcaniche che poi furono ricoperte dalla lava fuoriuscita, la quale poi formò lo strato di roccia basaltica che oggi la ricopre. “Le Giare”, alti 500-600 metri i cui profili delimitano l'area al cui centro, inconfondibile, è il cono del "castello" di Las Plassas. Una natura misteriosa, come misterioso è il nome del luogo: la Giara, “sa Jara” nel sardo di queste zone, forse il residuo di un linguaggio remoto, precedente la conquista dell’isola. Giara forse come il risultato mutato nel tempo del vocabolo greco “glarea”, la ghiaia, dal ruvido pietrisco misto a ciottoli che ricopre l’intera superficie dell’altopiano. Un’isola nell’isola. La notorietà dell' altopiano, a livello internazionale, è dovuta alla presenza dei famosi "cavallini della Giara" che vivono allo stato brado, perfettamente in-tegrati nell'ambiente. Tali cavallini sono una specie tra il normale cavallo ed il pony, hanno il manto scuro e altezza che in media raggiunge il metro e ven-ti al garrese. Questa razza ha caratteri morfologici particolari che la diffe-renziano notevolmente dalle conosciute, tanto da far pensare che sia una razza primitiva conservatasi quasi intatta da migliaia di anni. La loro presenza sulla Giara è antichissima, come alcuni siti archeologici stanno a testimoniare. Sull'altopiano vivono anche la volpe, il riccio, la martora, e tra gli uccelli : alcuni rapaci come la poiana, poi il picchio, l'upupa e la ghiandaia.
Questo angolo della Sardegna non fa mostra di sé pur possedendo caratteristiche tali da porlo al centro dell'attenzione del movimento turistico; qui, in-fatti, si trova il complesso nuragico “ Su Nuraxi”, più importante dell'Isola, dichiarato nel 1997 dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. La Marmilla è terra di tradizione contadina e come tale non ama gli eccessi né gli scalpori della pubblicità; tutto ciò che produce è però autentico e dì valore e non c'è visitatore che possa andare via insoddisfatto. Per cogliere alcuni aspetti di questo mondo ormai in via di estinzione, suggerisco una visita di qualche giorno che trascuri gli aspetti più tradizionali del turismo per addentrarci a piedi nei centri storici che hanno le tipiche strutture insediative e ti-pologie abitative dei centri rurali dove vive ancora la tessitura manuale di tappeti ed arazzi. Tutti i centri abitati sorgono intorno alla parrocchia ed al comune, con le case dei grandi proprietari, come quelle dei piccoli contadini, organizzate, salvo la dimensione diversa, tutte in funzione dell'attività produttiva. L'abitazione costituisce un'isola, delimitata com'è da muri di solito privi di aperture esterne, al cui interno sono raccolti tutti gli ambienti necessari alla famiglia, ivi compresi gli animali domestici mezzo di sostentamento diretto (pollame, maiali eccetera) o strumenti di produzione (buoi, cavalli). L'accesso è costituito da un portale ampio per il passaggio degli animali e dei carri, che immette in un grande cortile pavimentato con ciottoli. Di fronte un susseguirsi di arcate individuano subito "sa lolla" il porticato che fa da trait-d'union tra casa e cortile, sul quale si affacciano tutte le stanze; ai lati altre costruzioni adibite a ricovero di animali ed attrezzi. Il materiale costruttivo è rappresentato generalmente da pietre (trachiti, calcari, marne) per le parti portanti e per tutte le fondazioni sulle quali sono disposti poi mattoni di fango impastati con paglia ("ladiri"). Il legno veniva utilizzato per le travature e per la realizzazione dei solai adibiti prevalentemente a magazzino dei prodotti agricoli. Non è difficile visitare qualche abitazione, gli abitanti hanno la tradizionale cortesia dei contadini sardi noti per l'ospitalità ed il rispetto dell'ospite. Già questa visita diventa un itinerario inconsueto, il quale peraltro può essere arricchito da mille altri aspetti ambientali o culturali che ciascun piccolo paese della Marmilla offre.

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