martedì 30 settembre 2008

Parenti portaborse per la Lega del potere…

La Lega, la stessa che agli albori tuonava contro le ruberie, i privilegi e il clientelismo di Roma ladrona, partita da Lenin e passata per Carlo Cattaneo, sta ultimando la metamorfosi che l'ha portata ad assuefarsi alla stagione dell'abbondanza e all’immedesimazione nelle consuetudini del potere: privilegi, scorte, poltrone, giornali di partito e magioni a prezzo di saldo.

Bossi tuonava contro il clientelismo, il nepotismo e gli arrivisti, inveiva contro il mercato delle poltrone dei partiti della Prima Repubblica e poi non ha disdegnato di regalare al fratello Franco Bossi e al figlio Riccardo Bossi una poltrona di funzionario alla Commissione europea di Bruxelles, con allegati degni curriculum vitae di esperto di autoricambi e studente fuoricorso. Assunti presso il Parlamento europeo con la qualifica di assistenti accreditati. Portaborse, avrebbero detto i padani duri e puri di una volta. Ma pagati sontuosamente. Per l'attaché, ogni deputato riceve, infatti, 12.750 euro.
A scegliere Riccardo, Francesco Speroni, che in tema di nepotismo aveva già fatto spallucce davanti a un’altra polemica: la designazione, come presidente della provincia di Varese, di Marco Reguzzoni, marito di sua figlia Elena.
A scegliere come braccio destro Franco Bossi, è stato Matteo Salvini, già direttore di quella Radio Padania Libera che per anni ha cannoneggiato contro il clientelismo e le assunzioni in Terronia di amici, cognati e parenti.

Lo stato maggiore padano, con il codazzo di parenti e portaborse, dopo aver distribuito con amorevole democrazia, pari offese a negri, meridionali e musulmani dal palco, al termine del rito celtico dell'ampolla del Po, si è andato a crogiolare nell'intimità dell'Hotel Metropole, camere da 500 euro a notte, alla faccia di chi non arriva alla fine del mese. Parafrasando Richelieu, la coerenza è una solo una questione di tempi. Mi verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere…

giovedì 25 settembre 2008

Tempi duri per i cani…

È stata divulgata la notizia che Trenitalia che dal 1° ottobre vieterà ai cani di media e grande ta-glia, di "usare" il treno permettendo il carico solo di quelli sotto i sei chili, in trasportino e con certificato veterinario. Premesso che il provvedimento adottato dalle FS é fortemente penalizzante per una parte con-siderevole di utenti e non è certamente la soluzione che potrà risolvere il grave problema della pulizia e dell’infestazione da parassiti che sempre più spesso segna in maniera fortemente negativa la qualità del servizio fornito.

Vorrei complimentarmi con le FS perché dopo anni di ricerche hanno scoperto che le zecche e simili provengono direttamente dai nostri cani. Io che vivo con il mio cane non me ne ero mai accorto! Pertanto vorrei ringraziare le FS per questa geniale scoperta, le prossime domeniche che vorrò andare a qualche gita e scorrazzare nel verde non mi resta che lasciare il cane a casa oppure lo abbandono da qualche parte oppure, meglio, pensavo di non dargli da mangiare per un po' così da 20 Kg in qualche settimana raggiunge i 6 kg e io posso tornare a viaggiare sui treni. Per cui se ho capito bene i proprietari dei cani non sono tutti uguali e non hanno diritto allo stesso tratta¬mento. Chi ha la fortuna di avere il cane che pesa 5,9 Kg innanzitutto, non deve fargli nulla perché tanto, zecche e pulci non lo possono minimamente attaccare e usufruisce di un trattamento diverso da me che ho la sfortuna di avere un cane che pesa 12 Kg. E questo non è incostituzionale perché si tratta di salvare la popolazione dall'invasione di pulci e/o zecche che porta il mio cane con cui convivo.

Immagino questa decisione sia stata presa per evitare che i poveri pendolari, già provati dalle cimici, dalla sporcizia indefinibile che regna sovrana su sedili e poggiatesta, vengano infestati anche dalle zecche. Sono contento che i cani non possano più salire sui treni: così eviteranno di prendersi le zecche e gli altri innumerevoli parassiti e microbi presenti nel lerciume delle carrozze ferroviarie. A proposito, mi chiedo se le Ferrovie siano esenti da ispezioni dei Nas o dell’ Asl, quelle che per molto meno hanno sanzionato o fatto chiudere molti locali pubblici.

E veramente il colmo. Adesso la colpa è dei cani! Io propongo d’ installare su tutte le porte dei treni un sistema di sinfestante e/o disinfettante atto a erogare sostante pulenti su tutti i pas-seggeri non solo in salita ma anche e soprattutto in discesa. Eh sì miei cari viaggiatori: si sale in treno puliti e si scende dal treno sicuramente sporchi e con chissà quali microbi addosso.

Ma quei geni delle FS, si, quelli che prendono stipendi milionari non potrebbero intervenire in maniera decisa e con provvedimenti severissimi nei confronti di chi ha il compito di assicurare che le pulizie dei treni siano effettuate in maniera appropriata e costante. No, troppo difficile meglio trovar la scusa dei cani.

Ma vaffanculo….quando di vuole, ci vuole.

martedì 23 settembre 2008

DISLESSIA

Fonte dal sito http://arte-altro.megablog.it/

ho ricevuto questa mail di una mamma: "sono una mamma del forum dislessia.orgmi chiedo se potete darci una mano a diffondere la nostra petizione sono 2 legislature che attendiamo una legge a tutela della dislessia e cosi, poichè non siamo ascoltati ci siamo tirando su le maniche e cerchiamo di raccogliere le firme." ma cos'è la dislessia? leggiamo attentamente:perchè questo bambino non sa leggere?perchè scrive cosi male?perchè non sa le tabelline? forse il problema è la dislessia!!!

La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono atti cosi semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benchè si calcoli che riguardi almeno 1.500.000 persone. La dislessia non causata da un deficit di intelligenza nè da problemi ambientali o psicologici o da deficitsensoriali o neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacità e le sue energie, poichè non può farlo in maniera autonoma. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e - di solito - vivaci e creativi. FONTEQuesta è la testimonianza che gentilmente la signora Emanuela Soncini mi ha inviato. Leggiamo attentamente, affinchè possiamo comprendere a pieno quanto sia importante firmare e divulgare questa petizione: Mi chiamo Emanuela, sono mamma ed io e mia figlia siamo dislessiche. La dislessia non è una malattia, anche se spesso viene confusa come tale e non è neppure un deficit mentale.Per essere dislessici occorre avere un QI uguale o superiore alla media. La dislessia è un modo diverso di elaborare le informazioni. Il pensiero del dislessico è NON verbale ovvero pensa per immagini. Per il dislessico è veramente difficile leggere perché per poterlo fare occorre avere un pensiero verbale, ovvero lineare nel tempo quindi in grado di leggere parola per parola fino a dare un significato a fine frase. Il pensiero del dislessico è come un quadro, come un film perciò l’insieme delle lettere e delle parole non riescono a rappresentare l’immagine. Per questo un dislessico quando legge fa molta fatica perché deve mettere tutte le lettere in fila darne un significato per poi arrivare ad un immagine. Molto stancante ve lo assicuro. I dislessici sanno leggere per carità, possono arrivare a leggere anche in modo scorrevole ma, e qui sta il bello, la fatica è tanta che spesso non c è la comprensione di quello che si è letto…e si deve ricominciare. Perciò quando si pensa che un dislessico si deve allenare e si deve impegnare di più nella lettura ci si sbaglia. La dislessia può viaggiare anche in compagnia della discalculia della disgrafia e della disortografia perciò, il bambino o il ragazzo può avere bisogno di accorgimenti diversi per poter effettuare il percorso scolastico serenamente. Per un ragazzo dislessico l’utilizzo, per esempio degli strumenti informatici è molto significativo infatti se i libri scolastici si potessero ascoltare il problema della stanchezza causata dalla lettura non ci sarebbe. Ci sono delle circolari ministeriali che consigliano agli insegnanti l’utilizzo dei cosiddetti “strumenti compensativi dispensativi” ma sono solo circolari e possono anche non venire applicate. Ci sarebbe pure un’altra cosetta che impegnerebbe le case editrici a fornire gli audiolibri ma è molto difficile averli (io su circa 20 libri ne ho avuti 2). Inutile dirvi che il percorso scolastico di un ragazzino dislessico è paragonabile ad una corsa ad ostacoli, non perché è svogliato o non si applica ma perché gli comporta un gran dispendio di energie. Naturalmente l’abbandono scolastico da parte di questi ragazzi è alto perché possono non trovare il giusto appoggio e subire anche delle gravi umiliazioni. La presenza dei dislessici nelle scuole non è da sottovalutare, c è chi dice un 5 % altri un 10% comunque sia sono tanti bambini. Io ed altri genitori ci confrontiamo in un forum. www.dislessia.org/forum/ , sono almeno 2 legislazioni che attendiamo una legge a tutela e così è partita una campagna di raccolta firme per sollecitarla www.petitiononline.com/amicar01. Io non vi chiedo di sottoscrivere la nostra petizione, non vi chiedo la vostra solidarietà ma vi ringrazio di aver letto e di tenere in considerazione che i nostri bambini sono come gli altri e come gli altri hanno diritto ad una istruzione. Emanuela S. Modena

Dopo aver letto questa testimonianza della nostra amica Emanuela...
POSSIAMO FINGERE DI NULLA? POSSIAMO GIRARE LE SPALLE? DIAMOCI DA FARE, RACCOGLIAMO LE FIRME DIVULGHIAMO QUESTA PETIZIONE!!!!

FIRMA QUI:

http://www.petitiononline.com/amicar01/petition.html

di Franca7

lunedì 22 settembre 2008

Incoscienza, imbecillità o malafede?

Dopo il no della Cgil di Epifani e dei piloti, anche la Cai, come Air France, sbatte la porta e ritira l'offerta. Qualcuno sussurra che nonostante D'Alema e Bersani volessero andare avanti, una parte del Pd, quella legata al segretario Veltroni, che a suo avviso ha lavorato per far fallire la trattativa. I piloti non hanno capito e sono stati strumentalizzati. Ma ai lavoratori nessuno ha pensato?

Alla notizia della rottura della trattativa i dipendenti della compagnia aerea in agonia che plau-dono. Questo ha veramente dell’incredibile non riesco a capire questa reazione dei dipendenti, tenuto conto che a questo punto il fallimento di Alitalia è inevitabile e che loro non saranno più tanto baldanzosi, dovranno cercarsi tutti un altro posto di lavoro, e dopo sta pagliacciata, chi se li piglia? Sono comunque riusciti a far finire l’Italia in prima pagina tutta l’ Europa ha visto di che pasta siamo fatti e ci giudica. Alcuni quotidiani giudicano ineluttabile il fallimento raccontano increduli come molti dipendenti Alitalia, riuniti a manifestare nei vari aeroporti, abbiano accolto con grida di gioia la notizia del ritiro della Cai e stimano in tre milioni di euro l'emorragia quoti-diana. Altri considerano «I piloti Alitalia, una casta nella casta». Altri ancora tessono l'elogio funebre di una compagnia simbolo dell'orgoglio italiano per oltre sessant'anni, ma anche tartas-sata da «croniche dispute sindacali e cattiva amministrazione».

A questo punto andrebbe cambiata anche la costituzione, l’art. 1. dovrà essere così modificato: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sull’ ostruzionismo sindacale.

giovedì 18 settembre 2008

Rom, processo all'Italia

Il Tapiro d' Oro, il premio satirico creato nel 1996 da Antonio Ricci per la sua trasmissione Striscia la notizia. Oggi dovrebbe essere consegnato al premier Silvio Berlusconi, al ministro Roberto Maroni e a tutto il governo italiano. Il motivo? Il motivo arriva da Bruxelles.
Ieri, infatti, si è tenuto il vertice europeo sui rom: e, sul banco degli accusati, è finito proprio Palazzo Chigi. Mentre il presidente della Commissione Europea, José Barroso, stava svolgendo la sua relazione introduttiva, decine di presenti hanno mostrato magliette bianche rosse e verdi, i colori della bandiera italiana, e la scritta "Against Ethnic Profile" ("Contro la Schedatura Etnica") su un’immagine d’impronta digitale.
Una protesta che Barroso ha immediatamente accolto: «Anch’io sono d'accordo – si è interrotto, lasciando di stucco la delegazione italiana - Condivido quanto è scritto su quelle magliette. Come se non bastasse, qualche minuto dopo, buona parte dei presenti in platea ha lasciato l'aula mentre stava prendendo la parola, il rappresentante del governo di Roma, il sottosegretario al Lavoro, Eugenia Maria Roccella che ha potuto terminare il suo discorso solo alzando la voce per soffocare le proteste che giungevano dalla sala.
E, da quel momento, è stato un tutti contro tutti. Il finanziere e filantropo ungherese (di etnia rom), George Soros, ha sollecitato un ricorso, davanti alla Corte di Giustizia europea contro il ricorso alla schedatura con impronte digitali: «E' un modo profondamente sbagliato di affrontare la questione Rom. Non è un problema di sicurezza. Le schedature etniche sono e devono restare illegali. Spero che la Corte condanni queste misure».
I rappresentanti italiani hanno protestato, primo fra tutti il ministro degli Esteri, Franco Frattini il quale ha detto: «Sono sinceramente preoccupato per il livello di disinformazione delle normative che abbiamo adottato. Le misure che abbiamo preso servono alla identificazione, non alla schedatura, e sono norme che la Commissione europea ha già giudicato positivamente».” L'europarlamentare della Lega, Mario Borghezio, come sua abitudine ha usato toni molto meno diplomatici: «L'Europa farebbe bene a preoccuparsi di come sono trattati i rom in Romania, non in Italia», ha protestato. A quel punto è intervenuto il Commissario Uè alla Libertà e Giustizia (il Guardasigilli della commissione), Jacques Barrot, francese, che dichiarando che i censimenti nei campi rom, dopo le correzioni che avevano richiesto, sono in linea con le leggi europee. Di aver criticato l’originaria formulazione delle norme italiane che, correttamente, sono state modificate prime di essere approvate. Tuttavia - ha poi aggiunto – “ tra qualche giorno invieremo una delegazione di parlamentari europei per osservare la corretta applicazione di quelle norme». Ma è stato Vladimir Spidla, commissario europeo agli Affari Sociali, che ha criticato, più di tutti, la decisione della Commissione di dare via libera alle normative italiane. «Non accetteremo mai la discriminazione e l'esclusione sociale dei Rom - ha detto, nel corso di una conferenza stampa alla quale si è presentato, significativamente, assieme a Soros - i nomadi sono vittime di una discriminazione collettiva e non solo individuale. Faccio appello a tutti i governi europei affinché aumentino gli sforzi a sostegno delle politiche di integrazione. La protezione dei dati personali deve essere sempre rispettata». Chi vuole intendere intenda…

mercoledì 17 settembre 2008

Dopo la dichiarazione di guerra dei sindaci contro le lucciole sulle strade e le super multe ai clienti che verranno sorpresi dalla Polizia Locale a contrattare prestazioni sessuali con prostitute, trans o affini.

Arriva la dichiarazione di guerra dello stato. Per il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, la prostituzione deve considerarsi un fenomeno di allarme sociale. Per arginare e sconfiggere questo fenomeno presenta un disegno di legge, composto da 4 articoli, che approderà giovedì all'esame del Consiglio dei ministri.
Arresto e multa non solo per chi si prostituisce ma anche per i clienti, pene più severe per chi appartiene ad un'associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, rimpatrio per i minorenni stranieri costretti a prestazioni sessuali. Sono i punti principali del L'articolo 1 del disegno di legge (che modifica la legge Merlin del 1958) introduce il reato di esercizio della prostituzione: arresto da cinque a quindici giorni ed ammenda da 200 a 3.000 euro per chi offre prestazioni sessuali, pena applicata anche ai clienti delle 'lucciole.
Se la prostituzione - si spiega nella relazione illustrativa del ddl - deve considerarsi «fenomeno di allarme sociale», non può ammettersi un «distinto trattamento» tra chi la eserciti e chi se ne avvalga. Il ddl Carfagna, quindi, mira ad introdurre misure che «tutelino la dignità ed i valori della persona umana e la sua libertà di determinazione», prevenendo «le cause di un diffuso allarme per l'ordine pubblico e la sicurezza». Con l'introduzione del reato di prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico si vuole eliminare la prostituzione di strada e, contemporaneamente, contrastare lo sfruttamento. Per questo, il disegno di legge, all'articolo 3, prevede anche pene più pesanti per chi organizza o partecipa ad un'associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione: nel primo caso si rischia da 4 a 8 anni di reclusione, nel secondo da 2 a 6 anni.

Un punto importante del ddl (articolo 2), inoltre, è dedicato alla prostituzione minorile: carcere da 6 a 12 anni e multa da 15 mila a 150 mila euro per chi «recluta o induce alla prostituzione una persona di età inferiore agli anni diciotto» o «favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di una persona di età inferiore agli anni diciotto, ovvero altrimenti ne trae profitto».

Chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, in cambio di denaro od altro, potrà essere punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni e con la multa da 1.500 a 6.000 euro. Se il minorenne ha meno di 16 anni, la pena è aumentata da un terzo alla metà e le attenuanti non possono essere equivalenti o prevalenti rispetto al prescritto aumento di pena.
Per quanto riguarda i rapporti sessuali con i minori di 16 anni io avrei raddoppiato la pena portandola da 1 a 8 anni e con la multa da 3.000 a 12.000 euro. Inoltre avrei prescritto la certezza della pena. Non é possibile rivedere in giro personaggi che dopo qualche mese tornano liberamente a delinquere come se nulla fosse successo, questo lo dobbiamo alle giovanissime vittime.

I minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel nostro Paese saranno riaffidati alla famiglia o alle autorità responsabili del loro Paese d'origine. Con un regolamento da emanarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge, verranno stabilite procedure accelerate e semplificate per il rimpatrio del minore.

Totalmente contraria alle nuove norme Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, la quale sostiene che il governo è in confusione e che si vogliono mandare in galera persone che non commettono atti criminali ma vendono solo il loro corpo per vivere, per criminalizzare il sesso a pagamento.

Che ne pensate della linea dura adottata dallo stato e dai comuni contro le prostitute? E' un provvedimento giusto? Oppure si sta utilizzando troppa fermezza nei confronti dei clienti che non si considerano criminali ma semplicemente figli, padri o mariti che desiderano avere qualche minuto di relax" ? Dite la vostra

venerdì 12 settembre 2008

Scuola e ministro Gelmini

I vari governi ritenendo giusto farci pagare più tasse di quelle che paghiamo, decidono che per rimettere in piedi l’ Italia l’unica soluzione possibile sia quella di tagliare le spese. Insomma, oggi la parola d’ordine è una sola: bisogna risparmiare soldi nella pubblica amministrazione.
Questi benedetti o maledetti tagli colpiscono anche la scuola. Per giustificare l'ennesima stagione di tagli che sta per abbattersi sulla derelitta scuola pubblica, dichiara: "La scuola è fatta per gli studenti non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame, così come gli ospedali non sono fatti per gli stipendi dei medici ma per i malati. I dipendenti della scuola sono più di 1.300.000 e sono troppi. Io voglio una scuola con meno professori, più pagati e in cui viene riconosciuto il merito di tanti bravi che ogni giorno lavorano tra mille difficoltà. Il bilancio del ministero dell'Istruzione - ha ricordato il ministro - è utilizzato, infatti, per il 97% per pagare stipendi".

Per questo motivo il ministro decide per il maestro unico e lo difende a spada tratta sostenendo che la scelta del maestro unico è una scelta educativa e didattica appropriata.
Quelli che conoscono la scuola, quelli che conoscono la realtà in cui vivono i bambini di oggi sa che il modello scolastico primario così come si stava formando, perché la riforma della scuola elementare, come della scuola in genere non è stata mai completata, aveva logicità ed efficacia.
Non conosco il ministro Gelmini, anche se nei pressi del Lago di Garda dicono banalmente di lei “un coordinatore con le palle” , quindi non so da dove derivi la sua competenza, sempre che sia competente in materia scolastica.
Se è competente mi dovrebbe spiegare come può un maestro unico e solo riuscire in questa grande impresa, come può un maestro unico essere competente in tutte le materie, come può essere preparato adeguatamente per insegnare oltre alle materie curriculari, l'informatica, l'educazione stradale, l'educazione ai Diritti Umani, l’educazione motoria, una lingua straniera, come può affrontare in solitudine le problematiche legate agli inserimenti degli alunni figli di immigrati anche se ritengo l’immigrazione una risorsa non certo un limite da sopportare, come può un maestro unico gestire e facilitare la relazione fra alunni, come può un maestro recuperare i più svantaggiati se si trova in una classe formata da 25 e più ragazzi?

Credo che le nuove prospettive che il ministro oggi fa intravvedere siano orientate a distruggere ciò che di positivo si é attuato con sacrificio, credo che si rischi di smantellare la scuola pubblica seminando insicurezza e scoraggiando i docenti che non hanno più gli strumenti necessari per operare con serenità.

Mi piacerebbe anche sapere che ne pensano i genitori, oltre che i maestri. Mi piacerebbe sapere in particolare se i genitori sono favorevoli, indifferenti o contrari a questa mini riforma, tenuto conto che non sono stati fatti sondaggi in merito. I tagli per risparmiare sono solo una scusa, la solita solfa che viene intonata da tutti i ministri neo-liberisti che si sono succeduti negli ultimi anni, ma funziona sempre: la cortina di fumo gettata negli occhi dell' opinione pubblica è spessa. Vediamo di diradarla un pò. Prima di tutto diciamo che di quel 97% una buonissima parte riguarda gli sti¬pendi dei collaboratori del ministro, dei dirigenti scolastici regionali e dei loro collaboratori, dei presidi, dei dirigenti amministrativi, delle teste d'uovo preposte ai vari Enti di valutazione e così via, mentre la parte rimanente va agli stipendi assolutamente "extra-comunitari" dei professori. In secondo luogo, posto che la manutenzione delle scuole secondarie superiori è a carico del bilancio delle Province e quelle delle altre scuole è a carico dei Comuni, e che gli investimenti in computer e macchinari sono a carico delle singole scuole in regime di autonomia, mi dovrebbero spiegare in che cosa dovrebbero essere mai spesi i soldi pubblici del ministero se non per pagare chi lavora? E una domanda che non avrà mai risposta, ma che è doveroso fare.

giovedì 11 settembre 2008

Sesso, panacea o leggenda metropolitana?

Hai mai pensato ai vantaggi del sesso? Il sesso è un potente strumento per far fronte a molte malattie e stress! Il sesso è utile non solo per il corpo, ma anche per la mente. Ciò è dimostrato da studi, che ha svolto uno specialista del Medical Institute di Amburgo Werner Habermel, il quale è arrivato a queste conclusioni:

1. Il sesso riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Nel 2001, gli scienziati si sono concentrati sul sistema cardiovascolare. Essi hanno scoperto che negli uomini che fanno sesso tre volte la settimana o più spesso, il rischio di attacco cardiaco e ictus è ridotto della metà. E ancora, come dimostrato dagli scienziati provenienti dalla Queen's University di Belfast, che hanno analizzato il rapporto tra sessualità e morte su circa 1000 uomini di mezza età, chi fa sesso più spesso ha più possibilità di diventare vecchio.
2. Il sesso brucia calorie e riduce il peso. In materia di energia, un atto sessuale è la stessa di 15 minuti di corsa. Nelle persone sessualmente eccitate i battiti del polso hanno una frequenza da 70 a 150 colpi al minuto, così come nell'atleta che sta facendo il massimo sforzo. Fare sesso fa anche aumentare la produzione di testosterone, il che porta a rafforzare le ossa e i muscoli.
3. Le donne sessualmente attive, sono meno inclini alla depressione. Questo è il risultato della ricerca condotta nel 2002 tra le 293 donne. Lo psicologo americano Gordon Gallup ha rilevato che le donne sessualmente attive i cui partner nel corso di atti sessuali non ha utilizzato i preservativi sono meno inclini alla depressione rispetto a quelle donne i cui partner utilizzato il preservativo. Una possibile spiegazione di tale dipendenza è che il prostaglandine - ormone, che è contenuto nello sperma - assorbito nel tratto genitale femminile, controlla la produzione di ormoni femminili.
4. Il sesso - eccellente anestesia. Immediatamente prima dell’ orgasmo i livelli di ormone ossitocina aumenta di cinque volte, rispetto al suo livello normale. Questo, a sua volta, porta alla formazione endorfine, che hanno l'effetto di antidolorifici con qualsiasi tipo di dolore, che vanno dal mal di testa per l'artrite al dolore per emicranie.
5. Il sesso migliora l'immunità. Nella Wilkes University in Pennsylvania è stato svolto uno studio, secondo cui nelle persone che fanno sesso una o due volte la settimana, il numero di anticorpi chiamati immunoglobuline A, sono il 30% in più rispetto a coloro che lo fanno meno. Questi anticorpi sono noti perché rafforzano il sistema immunitario.
6. Il sesso migliora la condizione dei denti. Lo sperma contiene zinco, calcio e altri minerali, che hanno dimostrato di rallentare la distruzione di smalto dei denti.
7. Il sesso e il cancro alla prostata. Alcuni urologi ritengono che non vi sia alcuna correlazione tra frequenza di eiaculazioni e lo sviluppo di carcinoma della prostata.
8. Il sesso migliora l’ odorato. Dopo un aumento della produzione di ormone sessuale di prolattina vi è un aumento di cellule staminali che formano nuovi neuroni nel centro del sistema olfattivo.
9. Una vita sessuale attiva aumenta la vita. Gli scienziati hanno svolto uno studio su 3500 persone di età compresa da 18 a 102 anni e hanno scoperto – che fare sesso rallenta il processo di invecchiamento, e questo rende le persone più sane e, di conseguenza, li fa sembrare più giovani.

(fonte Internet-sito russo)

Dopo aver letto l'esito dell'accurata ricerca della Wilkes University in Pennsylvania e della Queen's University di Belfast, ho finalmente capito per quale motivo pur avendo 40 anni ne dimostro 60. Sinceramente anch’io ho sempre pensato che tre volte l’anno erano poche, più dannose che benefiche. Ho provato a presentare formale protesta ma non è servito, e poi in certi casi può essere pericoloso insistere no?

martedì 9 settembre 2008

Crudeltà verso gli animali...

La crudeltà è crudeltà. La crudeltà sugli animali conduce alla crudeltà sulle persone? Chi è violento verso gli animali è solo un violento vigliacco. Le ricerche confermano la forte correlazione esistente tra al violenza contro gli animali e la violenza contro gli umani. Se l'importanza degli episodi di violenza sugli animali come indicatori di relazioni familiari disturbate e campanello d'allarme per futuri comportamenti aggressivi nei confronti di umani è ormai assodata, non possiamo neanche ignorare come la violenza verso gli animali scaturisca dalle medesime cause della violenza verso gli umani e perciò l'abuso di animali nell'infanzia non debba più essere considerato come una fase di passaggio. Uno studio condotto dalla Northeastern University e dalla Massachussets Society for the Prevention of Cruelty to Animals ha rilevato che in un lasso di tempo di 20 anni, un gruppo di 153 persone violente con gli animali erano 5 volte più tendenti a commettere crimini violenti, 4 volte più tendenti a commettere reati contro la proprietà, e 3 volte più tendenti a commettere reati connessi con l'uso di stupefacenti di un gruppo di con-fronto composto da 153 persone non-violente con gli animali. La violenza contro gli animali manifestata da ragazzi è spesso uno dei primi indici di una natura aggressiva. Chi è crudele è crudele. Punto.

Il salto di specie in questo caso è rappresentato solo dal fatto che gli animali, contraria-mente agli umani, sono indifesi dalle leggi e dalle istituzioni per cui abusare di loro è mol-to più semplice. I vigliacchi, bambini o adulti, da soli, in branchi o a squadre, sanno quindi con chi sfogare i loro istinti di onnipotenza. Ed è così che tirare pietre a un gabbiano è un gioco innocente per la distrazione del pargolo, tenere un cane legato a catena per tutta la vita, una normalità, sparare a milioni di creature per divertimento uno sport, allevare animali in condizioni aberranti un business mondiale indiscusso. L'indifferenza colpevole con cui individui, società e istituzioni ignorano il mare di crudeltà che viene inflitto agli animali è però come un gatto che si morde la coda. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia… Amare gli animali significa rispettare la loro natura e non "umanizzarli". Infatti, trovo crudeltà anche nell'antropomorfizzazione degli animali, la perversione della loro natura. Trovo pratica crudele mettergli le braghette e fargli la permanente, castrarli, sterilizzarli senza avergli concesso almeno una maternità, e obbligarli a imitarci, privarli di una relazione consona alla loro natura con l'ambiente, segregarli nei divani dei salotti e farli crepare di mal di fegato per il troppo cibo e il poco consumo di energie. Gli animali hanno diritto allo statuto di "esseri" e questo gli viene almeno in parte anche ga-rantito dalla legge, ma abbiamo, credo, bisogno di essere ancora educati a riconoscere la na-tura degli esseri con cui vogliamo o dobbiamo convivere e con i quali dobbiamo avere un rapporto di convivenza reale, e franco. Per questo occorre diffondere il deciso e forte messaggio che l'insegnamento della cultura del rispetto verso tutte le creature viventi - umane e non-umane - è un investimento fondamentale per il futuro di tutti.

venerdì 5 settembre 2008

Nomadi, la Ue promuove l'Italia

È finito, con grande soddisfazione, per il ministro dell’interno Maroni, il tiramolla Europa Italia riguardo ai provvedimenti adottati dall'Italia per far fronte all'emergenza nei campi nomadi. Le misure adottate dall'Italia per fare fronte all'emergenza dei campi nomadi illegali non sono risultate discriminatorie e quindi sono in linea con il diritto comunitario. Questo in sintesi il giudizio espresso dalla Commissione Europea dopo l'analisi condotta sul rapporto sul censimento dei campi nomadi inviato da Roma a Bruxelles lo scorso primo agosto. L'attenta analisi del documento ha consentito di constatare che - ha detto Michele Cercone, portavoce del Commissario alla giustizia, alla libertà e alla sicurezza Jacques Barrot - "né le ordinanze né le linee direttrici né le condizioni di esecuzione" delle misure prese "autorizzano la raccolta di dati relativi all'origine etnica o alla religione delle persone censite". Anche la raccolta delle impronte digitali "viene fatta solo al fine di identificare persone che non è possibile identificare in altro modo" ha aggiunto il portavoce di Barrot. Un sistema "valido in particolare per i minori nei confronti dei quali questi rilievi vengono effettuati solo nei casi strettamente necessari e come ultima possibilità di identificazione".

La "buona cooperazione" tra le autorità italiane e Bruxelles, ha osservato ancora Cercone, ha consentito di verificare le linee dei provvedimenti presi e di "correggere tutte le misure che potevano dare luogo a contestazioni". Barrot continuerà a seguire il dossier prestando attenzione alle ulteriori informazioni che saranno fornite dall'Italia sull'applicazione delle misure prese e chiede di essere informato sullo svolgimento del censimento e dei suoi risultati.

Il ministro Maroni si gongolava dichiarando: "Oggi è arrivata la buona notizia che la Commissione ritiene questi nostri provvedimenti, cioè la nomina dei tre commissari straordinari, il censimento, le modalità con cui viene fatto, atti non discriminatori e quindi in linea con le normative europee". "Ero certo di questo ma la conferma di oggi da grande soddisfazione e fa giustizia di tutte le accuse, le offese, gli insulti ricevuti in questi mesi da chi non sapeva bene di cosa stesse parlando e utilizzava questo argomento solo per fare della bassa polemica politica. Tutto ciò ci conforta e conforta la nostra azione che continueremo secondo i tempi previsti. Entro la metà di ottobre terminerà il censimento e poi saranno presi provvedimenti conseguenti per chi sarà stato censito". Bene, anzi, benissimo poiché se le dichiarazioni rese nei mesi scorsi dai vari giustizialisti di turno, presto gli italiani potranno finalmente dormire sonni tranquilli. Finalmente la causa di tutti i nostri mali sarà debellata con l’espulsione di tutti i nomadi che delinquono. Per quelli che non lo fanno i ministri leghisti hanno già trovato un mini appartamento in cui alloggiarli.

Tutto questo è un sogno e resterà un sogno, io non credo che tutto dipenda dai nomadi e credo che se i vari ministri competenti non prenderanno opportuni provvedimenti nei confronti dei delinquenti nostrani non cambierà assolutamente nulla. La nostra sicurezza resterà una chimera. Non vorrei che con la scusa del federalismo, visto che prolifera l’idea delle espulsioni, che i i delinquenti italiani vengano schedati, divisi per origine e inviati ognuno nella propria regione. Chissà se quest'idea è mai venuta ai geni: Bossi, Maroni, Borghezio, Calderoli che sostengono la superiorità della razza padana.

mercoledì 3 settembre 2008

Il nuraghe Palmavera.

Con questo post torno al mio vero amore, la Sardegna. La Sardegna e la sua storia, in parte sconosciuta ai più, a coloro che si limitano a leggere ciò che é stato erroneamente scritto da frettolosi studiosi che in realtà si sono limitati a riportare ciò che altri hanno scritto prima di loro senza cercare nuovi dati. Uno tra tanti il famoso studioso Lilliu il quale non ha scavato e studiato a fondo tutti i nuraghi ma li ha semplicemente fatti descrivere e misurare dai suoi laureandi. Tanto che oggi insegnano che la costruzione dei nuraghi risalirebbe al 1800 a.C. circa, datazione illogica se si tiene conto che i shardana che abitarono l'isola dopo i nuragici arrivarono in Sardegna prima del 2000 a.C.. E' quindi palese che l' edificazione dei nuraghi sarebbe perlomeno precedente di 500 anni, e quindi del 2500 a.C.

La zona circostante Alghero non é famosa solo per le sue spiagge e i suoi panorami, ma è famosa anche per la presenza di diversi siti archeologici. Lungo la SS 127bis Alghero-Porto Conte, oltrepassata la frazione di Fertilia, e il bivio per Santa Maria La Palma (e per SS), esattamente al km 45,300, è possibile visitare l'imponente nuraghe Palmavera, un interessante esempio di nuraghe complesso, che si trova esattamente adagiato alle falde del colle omonimo, a 65 metri di quota e a meno di due Km. dal mare.
Il nuraghe presenta due torri, di cui quella centrale, più antica, risale secondo le datazioni errate degli studiosi al XV secolo a.C. (Età del Bronzo medio). A questa, circa tre secoli più tardi (Età del Bronzo recente), venne aggiunto un rifascio murario di forma ellittica con una torre a protezione dell'ingresso, dando luogo a un cortile con due aperture, collocate una a est e l'altra a sud. Attorno al nuraghe esisteva il villaggio nuragico risalente secondo gli studiosi al XIII secolo a.C., oggi ancora in fase di scavo e non completamente conosciuto nella sua estensione.
Il Nuraghe di Palmavera è posto al centro di un territorio che comprende moltissimi altri nuraghi, per lo più singoli, alcuni dei quali di notevole interesse, che orlavano le alture circostanti. Come già detto i suoi resti più antichi sono caratterizzati da una doppia torre in roccia arenaria, un piccolo cortile interno e un lungo terrazzo continuo. In una fase ulteriore l'edificio è stato sottoposto a restauro e rafforzato con pietra calcarea. Esso possiede due corridoi: uno conduce all'interno della costruzione, mentre l'altro porta diretta-mente al cortiletto affascinante, in cui si trova anche l'ingresso della torre principale. Le rovine delle sue mura racchiudono la vasta sala consiliare, la Capanna delle riunioni, di 12 m. di diametro, in cui è presente la sedia del consigliere, il piccolo trono del capo tribù e una vasca rettangolare per l'acqua sacra.
Oggi, le rovine archeologiche scoperte durante gli scavi del 1960 vengono custodite gelosamente all'interno dei musei di Sassa-ri e di Cagliari e documentano che l'edificio venne utilizzato per lungo tempo dalle ci-viltà successive fino al VII secolo a.C.. Gli scavi effettuati dal Taramelli nel 1904, limitatamente al nucleo centrale, restituì abbondante materiale nuragico (bronzi vari, ambra, ceramica con decorazione geometrica, ecc.) al di sotto di uno strato di età punica e romana (III-II secolo a.C.).
Nel 1962-63 vennero ripresi gli scavi (Maetzke), unitamente al restauro e al consolidamento del complesso, che portarono alla luce le numerose capanne del villaggio e l’antemurale. Anche in questa occasione si rinvenne copioso materiale Assai interessante il fatto che in queste capanne il materiale di età storica sia molto raro e in moltissime del tutto assente rispetto a quello rinvenuto nella costruzione cen-trale, a significare l’utilizzazione sporadica e temporanea del nuraghe, quando ormai il villaggio era stato abbandonato da tempo.
Nel 1976-77, nuove ricerche (Moravetti) han-no interessato soprattutto la grande Capanna delle Riunioni, nella quale, oltre ad ab-bondanti frammenti ceramici, alcuni dei quali decorati a cerchielli ed altri a pettine (rinvenuti però confusi), grani di ambra e bracciali in bronzo decorati a spina di pesce, lo scavo ha restituito un pilastrino betilico, in arenaria, raffigurante la torre nuragica, ed un eccezionale seggio in calcare, di forma cilindrica e decorato da bande verticali in rilievo che a mezz’altezza si incrociano con una fascia orizzontale.
Le capanne del villaggio di Palmavera, come d’altra parte quelle di tutti i villaggi nura-gici, sono prevalentemente di pianta circolare, anche se non mancano costruzioni ret-tangolari che sembrano essersi sovrapposte ad ambienti circolari. Sono costruite per la maggior parte con blocchi di calcare, fatta eccezione per poche altre in arenaria che si segnalano anche per le maggiori dimensioni e per lo spessore delle murature. Fra queste ultime si distingue la capanna-torre 2, denominata La capanna delle Riunioni. Que-sta è ubicata a sud-ovest del mastio ed inclusa successivamente nel tracciato dell’antemurale, con i suoi 12 metri di diametro esterno è la più ampia dell’intero complesso. Questa capanna presenta un grande focolare circolare, al centro, una nic-chia ogivale, rialzata dal pavimento, nella parete nord, e un basso sedile in blocchi di arenaria e calcare che segue parzialmente la base della parete. Nella metà sud-ovest del vano, a livello del pavimento, è stata messa in luce una struttura muraria circolare, che si conserva per due filari, riferibile ad una capanna coeva alla costruzione del mastio.

martedì 2 settembre 2008

La fame nel mondo

"Ogni anno uccide 6 milioni di bimbi"

La fame di parte della popolazione mondiale è un problema che si sempre è riscontrato durante la storia, ma oggi più che mai si sente sempre più spesso parlare di miseria e di fame nel mondo. Ieri durante una trasmissione televisiva sono stati rivelati dati che confermano una situazione tragica, in cui le cause di mortalità infantile restano malattie curabili come la dissenteria, la polmonite e la malaria. Uno stato d’insicurezza alimentare nel mondo che un pugno in faccia all'indifferenza dei paesi ricchi che non rispettano gli impegni presi e che sono lontani dal realizzare gli obiettivi del millennio. Oggi nel mondo sono 852 i milioni di persone che soffrono di fame, di cui 815 nei paesi sottosviluppati, 28 in quelli in transizione e 9 nei Paesi industrializzati. Se fame e malnutrizione sono le cause della povertà, dell'analfabetismo e degli alti tassi di mortalità. Ogni anno circa sei milioni di bambini muoiono per fame e denutrizione, praticamente l'intera popolazione prescolare di un paese grande come il Giappone. Nonostante le politiche di aiuto utili per combattere la fame nel mondo, obiettivo del World Food Summit (Wfs) del 1996, uno degli obiettivi del millennio, da realizzare nel 2015, i progressi per dimezzare il numero di persone che soffrono di fame nei Paesi in via di sviluppo sono molto lenti, e la comunità internazionale è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi e gli impegni assunti.

I Paesi industrializzati sono sotto accusa. Il direttore della Fao, Jacques Diouf chiede tariffe più basse ma soprattutto "meno sussidi ai produttori nordamericani ed europei" e "più aiuti ai Paesi più poveri" che sono "le chiavi per permettere al Sud del mondo di raggiungere un livello di sviluppo soddisfacente". Il 75% delle persone che soffrono la fame vivono in zone rurali nei Paesi più poveri, soprattutto in Africa. Qui vive la maggior parte dei circa 11 milioni di bambini che non superano i cinque anni, delle 530 mila donne che muoiono durante la gravidanza ed il parto e dei 300 milioni di persone che muoiono di malaria. "La riduzione della fame", ha scritto Diouf, "dovrebbe diventare la forza trainante e il motore del progresso e della speranza, perché una migliore alimentazione è alla base di migliori condizioni di salute, fa aumentare la frequenza scolastica, riduce la mortalità infantile e materna, dà la possibilità alle donne di avere maggiori strumenti, abbassa l'incidenza e i tassi di mortalità da HIV-AIDS, da malaria e da tubercolosi".

La Fao propone una strategia su due fronti. Da un lato, investimenti a livello nazionale e internazionale per rafforzare la produttività e i redditi, tra cui la costruzione di infrastrutture e la promozione della pesca e del settore agricolo; dall'altro, il sostegno alimentare e sociale attraverso reti di sicurezza per i poveri, programmi di alimentazione per le madri e i neonati. Il direttore generale della Fao ha dichiarato: "La fame è un affronto alla dignità umana, tollerarla è una violazione dei diritti umani, combatterla un imperativo morale",