Il 24 luglio 2008 in occasione della presentazione del Rapporto 2008 sulla pena di morte, tenutasi a Roma, Nessuno tocchi Caino ha consegnato all’ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il Premio “L’Abolizionista dell’Anno 2008”.
Ma pur essendo i vari stati tutti d’accordo sulla moratoria della pena di morte, in realtà il boia non si ferma mai, anzi incrementa la sua attività., il continuando a uccidere. In Iran ventinove persone, tutte condannate per omicidio, stupro e traffico di droga, sono state giustiziate per impiccagione domenica mattina all’alba a Teheran, nella prigione di Evin. Dall’inizio dell’anno sempre a Teheran sono state eseguite cento le condanne a morte invece nel 2007 le esecuzioni sono state 317. E come l’Iran tanti altri paesi hanno moltiplicato le condanne a morte con l’intento di contrastare l’aumento della criminalità, in particolare le rapine a mano armata, i sequestri e il traffico di droga.
Sicuramente in tutti i paesi del mondo occorre contrastare con le maniere forti il dilagare della violenza, delle rapine, dei furti ed in particolare il crimine organizzato ma in Iran non ci si limita ad arrestare, processare e condannare i malfattori.
Da oltre un anno, è stata lanciata una campagna per «migliorare la sicurezza fisica e morale nella società», dando la caccia a criminali e trafficanti di droga, ma prendendo di mira an-che le donne che non indossano con la dovuta accortezza il velo e gli uomini che hanno tagli di capelli all’occidentale e indossano abiti considerati contrari all’islam. La Repubblica Islamica applica la pena capitale con troppa disinvoltura, come se la vita umana contasse meno di niente, ma non è tutto il suo ordinamento prevede anche «torture, amputazioni degli arti, fustigazioni e altre punizioni crudeli, disumane, degradanti».
Per numero di condanne a morte è al secondo posto nel mondo, dopo la sola Cina, e precede Paesi quali Arabia Saudita, dove «La rigida interpretazione delle legge islamica prescrive la pena di morte «per omicidio, stupro, rapina armata, traffico di droga, stregoneria, adulterio, sodomia, omosessualità, rapina su autostrada, sabotaggio, apostasia (rinuncia alla religione islamica)», il Pakistan e gli Stati Uniti.
Secondo il rapporto 2008 dell'associazione 'Nessuno tocchi Caino nel mondo salgono le esecuzioni capitali e la Cina, premiata con le Olimpiadi di Pechino, è il «primatista delle esecuzioni», ci sono state nel 2007 almeno 5mila esecuzioni, circa l'85% del totale mondiale (6mila secondo la Fondazione Dui Hua, che ha comunque stimato una riduzione pari a un 25-30% rispetto all'anno precedente). Come già detto seguono: l’ Iran e Arabia boia 'infaticabile' in Asia. In America pena di morte solo negli Stati Uniti che nel 2007 ha compiuto 42 esecuzioni. In Europa, la Bielorussia continua a costituire l'unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte, dove nel 2007 è stata eseguita almeno un’esecuzione e altre tre nei primi mesi del 2008.
Sconvolgente il fatto che sono almeno 12 i minorenni giustiziati nel 2007: alme-no sette in Iran, tre in Arabia Saudita, uno in Pakistan e uno in Yemen.
Fortunatamente nove paesi nel 2007 e nei primi sei mesi del 2008 si sono distinti per avere fatto passi verso l’abolizione di diritto o, di fatto, della pena di morte: Ruanda, Kirghizistan, Uzbekistan, Comore, Corea del Sud, Guyana, Zambia, Isole Cook e Albania.
Inoltre la Corte Suprema degli Stati Uniti ha abolito la pena di morte contro gli stupratori dei bambini e delle bambine sotto i 13 anni, che vige in cinque dei cinquanta Stati americani, la Louisiana, il Montana, l'Oklahoma, la Carolina del Sud e il Texas, negli ultimi quattro soltanto nel caso che lo stupratore sia recidivo.
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