Dopo quasi un secolo abbiamo chiuso il contenzioso sul passato coloniale italiano in Libia. Finalmente non sentiremo più parlare di Gheddafi nominato giovedì «Re dei re d'Africa» in occasione di un incontro tra diverse decine di capi tribù africani a Bengasi su iniziativa del numero uno libico. In base all'accordo firmato sabato con la Libia apre tutte le strade in vista del consolidamento del partenariato economico e sociale e intensificherà la cooperazione tra i due Paesi e permetterà di voltare la pagina del passato coloniale italiano in Libia., L'Italia s’impegna a finanziare progetti di infrastrutture e in diversi settori pari a 5 miliardi di dollari (3,4 miliardi di euro) lungo un periodo di 25 anni.
Gli accordi prevedono:
-Investimenti per un'autostrada costiera che attraversi tutta la Libia, dall'Egitto alla Tunisia;
-Costruzione di 200 alloggi;
-Pensioni di invalidità per i mutilati vittime delle mine anti-uomo;
-Borse di studio per gli studenti libici;
-Cooperazione bilaterale nella lotta contro l'immigrazione clandestina e attuazione dell'accordo firmato nel dicembre 2007 per il pattugliamento congiunto delle coste libiche;
-Rafforzamento della collaborazione in materia sientifica, culturale, energetica.
Non illudiamoci il “signor” Gheddafi continuerà a rompere le palle con i soliti ricatti e quindi i 5 miliardi di dollari saranno stati spesi inutilmente. Nuovi sacrifici che tutti gli italiani dovranno affrontare. Sì, perché sicuramente troveranno il modo di spremerli ancora una volta, ci sarà ancora una volta una mano che frugherà nelle loro tasche per portar via degli ultimi spiccioli rimasti. Ma questo non interessa a nessuno, l’importante è che il dittatore libico abbia la sua autostrada e le cattedrali nel deserto.
Al governo non interessano nemmeno italiani vittime del colonnello Gheddafi, rimasti in gran numero a dissodare ed irrigare terre che nessuno avrebbe mai pensato di coltivare e che furono definitivamente cacciati da Gheddafi nel 1969 col colpo di Stato che faceva cadere la monarchia senussita, e sui crediti che diverse imprese ancora vantano dalla Libia, né delle 6.000 istanze di indennizzo presentate, né dei beni confiscati che nel 1970 ammontavano a circa 400 miliardi di lire, di loro non si é parlato...chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.
Un ultimo favore a Gheddafi - Berlusconi riporterà in Libia la statua della Venere di Cirene, che fu scoperta da archeologi italiani nel 1913 e da allora custodita al Museo nazionale romano. La restituzione era stata già decretata nel 2002, ma Italia nostra aveva presentato ricorso al Tar del Lazio. Infine il 23 giugno il Consiglio di Stato che ha dato il via libera definitivo. W l’Italia
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