sabato 30 agosto 2008

Razzismo o sicurezza?

Dopo il caso della turista musulmana coperta dal niqāb (velo che lascia scoperti solo gli occhi) bloccata al museo di ca' rezzonico scoppia la polemica e subito c'è chi parla di provvedimenti disciplinari contro colui che ha bloccato la signora in niqāb islamico. Il governatore del veneto Giancarlo Galan lo difende dichiarando: «Bene ha fatto quel guardasala quando ha deciso di chiedere informazioni sul da farsi di fronte a una donna "invisibile"». «Gli stranieri rispettino le nostre regole e leggi oppure restino a casa loro» e difende il custode della galleria: «Rispetto e dignità davanti all'arte». Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Cultura Sandro Bondi, secondo cui «ci sono tante regole che devono essere osservate, ma la prima è quella del buon senso». Per il ministro «in questi casi il buon senso, la ragionevolezza, ci salvano nel momento in cui dobbiamo prendere delle decisioni, così si evitano degli errori».

Ma di quale buon senso stiamo parlando, quando si tratta di garantire la sicurezza. In Italia esistono leggi e circolari ministeriali che, tra il 1975 e il 2000, hanno, con spirito di tolleranza, normato una questione assai delicata: ogni genere di copricapo va bene, ogni genere di velo può essere accettato purché l'indumento mantenga il volto scoperto. Se queste sono le leggi del nostro paese, benissimo, allora vanno rispettate da tutti anche dai turisti, come noi rispettiamo le leggi degli altri paesi. Forse non tutti sanno che cosa è il chador, lo hijab, il niqab o il burga, ma tutti sanno cosa accade in Medio-Oriente alle donne: sono costrette a portare il velo, ovvero a coprire il proprio volto con una stoffa più o meno pesante. Ma la situazione non è uguale in tutto l'Oriente: ad esempio in Libia non è obbligatorio, ma le donne per nascondersi alla vista degli uomini si mettono il velo; in altre zone è obbligatorio e imposto come nell'alta Turchia dagli estremisti, e in altre zone è caldamente consigliato come in Arabia: ad esempio, la moglie di Prodi nel 1998 per rispetto delle tradizioni del paese, ha messo il vestito tipico per le donne in Arabia Saudita; oppure viene completamente vietato l'uso in Tunisia.

Può essere chiunque, la faresti entrare a casa tua?

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