venerdì 12 settembre 2008

Scuola e ministro Gelmini

I vari governi ritenendo giusto farci pagare più tasse di quelle che paghiamo, decidono che per rimettere in piedi l’ Italia l’unica soluzione possibile sia quella di tagliare le spese. Insomma, oggi la parola d’ordine è una sola: bisogna risparmiare soldi nella pubblica amministrazione.
Questi benedetti o maledetti tagli colpiscono anche la scuola. Per giustificare l'ennesima stagione di tagli che sta per abbattersi sulla derelitta scuola pubblica, dichiara: "La scuola è fatta per gli studenti non per pagare una cifra spropositata di stipendi che sono pure da fame, così come gli ospedali non sono fatti per gli stipendi dei medici ma per i malati. I dipendenti della scuola sono più di 1.300.000 e sono troppi. Io voglio una scuola con meno professori, più pagati e in cui viene riconosciuto il merito di tanti bravi che ogni giorno lavorano tra mille difficoltà. Il bilancio del ministero dell'Istruzione - ha ricordato il ministro - è utilizzato, infatti, per il 97% per pagare stipendi".

Per questo motivo il ministro decide per il maestro unico e lo difende a spada tratta sostenendo che la scelta del maestro unico è una scelta educativa e didattica appropriata.
Quelli che conoscono la scuola, quelli che conoscono la realtà in cui vivono i bambini di oggi sa che il modello scolastico primario così come si stava formando, perché la riforma della scuola elementare, come della scuola in genere non è stata mai completata, aveva logicità ed efficacia.
Non conosco il ministro Gelmini, anche se nei pressi del Lago di Garda dicono banalmente di lei “un coordinatore con le palle” , quindi non so da dove derivi la sua competenza, sempre che sia competente in materia scolastica.
Se è competente mi dovrebbe spiegare come può un maestro unico e solo riuscire in questa grande impresa, come può un maestro unico essere competente in tutte le materie, come può essere preparato adeguatamente per insegnare oltre alle materie curriculari, l'informatica, l'educazione stradale, l'educazione ai Diritti Umani, l’educazione motoria, una lingua straniera, come può affrontare in solitudine le problematiche legate agli inserimenti degli alunni figli di immigrati anche se ritengo l’immigrazione una risorsa non certo un limite da sopportare, come può un maestro unico gestire e facilitare la relazione fra alunni, come può un maestro recuperare i più svantaggiati se si trova in una classe formata da 25 e più ragazzi?

Credo che le nuove prospettive che il ministro oggi fa intravvedere siano orientate a distruggere ciò che di positivo si é attuato con sacrificio, credo che si rischi di smantellare la scuola pubblica seminando insicurezza e scoraggiando i docenti che non hanno più gli strumenti necessari per operare con serenità.

Mi piacerebbe anche sapere che ne pensano i genitori, oltre che i maestri. Mi piacerebbe sapere in particolare se i genitori sono favorevoli, indifferenti o contrari a questa mini riforma, tenuto conto che non sono stati fatti sondaggi in merito. I tagli per risparmiare sono solo una scusa, la solita solfa che viene intonata da tutti i ministri neo-liberisti che si sono succeduti negli ultimi anni, ma funziona sempre: la cortina di fumo gettata negli occhi dell' opinione pubblica è spessa. Vediamo di diradarla un pò. Prima di tutto diciamo che di quel 97% una buonissima parte riguarda gli sti¬pendi dei collaboratori del ministro, dei dirigenti scolastici regionali e dei loro collaboratori, dei presidi, dei dirigenti amministrativi, delle teste d'uovo preposte ai vari Enti di valutazione e così via, mentre la parte rimanente va agli stipendi assolutamente "extra-comunitari" dei professori. In secondo luogo, posto che la manutenzione delle scuole secondarie superiori è a carico del bilancio delle Province e quelle delle altre scuole è a carico dei Comuni, e che gli investimenti in computer e macchinari sono a carico delle singole scuole in regime di autonomia, mi dovrebbero spiegare in che cosa dovrebbero essere mai spesi i soldi pubblici del ministero se non per pagare chi lavora? E una domanda che non avrà mai risposta, ma che è doveroso fare.

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