Nojoud, una bambina di otto anni si ribella al marito e al padre che l’aveva obbligata a sposarsi con il trentenne Faez Ali Thamer. Nojoud, stanca degli abusi e delle violenze è andata in tribunale per chiedere il divorzio dal marito che avrebbe dovuto lasciarla in pace almeno fino a maturazione sessuale avvenuta. Invece no. Nojoud è stata ceduta a questo modello di consorte dal padre, che l’ha costretta con la violenza a contrarre matrimonio. La Bambina ha raccontato al giudice Muhammed al-Qadhi la sua vita di abusi: Due mesi fa il padre l’aveva data in sposa “Mio padre mi ha picchiato e mi ha detto che dovevo sposare quest’uomo. Lui mi ha fatto brutte cose, io non avevo idea di cosa fosse il matrimonio. Correvo da una stanza all’altra per sfuggirgli, ma alla fine mi prendeva, mi picchiava e poi continuava a fare ciò che voleva. Ho pianto così tanto, ma nessuno mi ascoltava. Ho supplicato mia madre, mio padre, e mia zia di aiutarmi a divorziare”. Nessuno l’ha aiutata. La piccola, perché è di questo che si tratta, lascia a bocca aperta il mondo intero. Il giudice ha ordinato l'arresto del padre e del marito della bambina. Per ora il processo non è ancora stato istruito, perché Nojoud è arrivata in tribunale da sola, di sua iniziativa, ed è ora seguita da uno zio che si è incaricato, con un pò di ritardo, di farle da tutore. Per Nojoud la guerra per la sua libertà non è ancora finita. Il padre è già stato rilasciato e la possibilità di divorzio si preannuncia tutt’altro che facile, lo sposo per ora non intende divorziare: «Sì, sono stato in intimità con lei — ha detto—ma non ho fatto nulla di male. È mia moglie e ne ho il diritto. Nessuno può fermarmi».
Ma ciò che conta è questo inaspettato gesto di ribellione, a conferma che sperare nel cambiamento non è sogno né utopia. Nojoud ha dimostrato che è possibile. Nojoud non lo sa, ma con la sua innocenza, ha alimentato la speranza in milioni di donne. Una nuova eroina. Forse era questo ciò di cui si aveva bisogno. Lo Yemen è tristemente conosciuto per il suo radicalismo musulmano. Qui le “spose-bambine” sono più del 50%, per quanto la legge fissi l’età per contrarre matrimonio a 15 anni.
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