La caratteristica regata de is fassonis che si svolge nello stagno di Santa Giusta sembra affondare le sue radici in un lontano passato, sebbene sia stata riproposta solo negli anni ottanta. La regata de Is Fassonis che si svolge nello stagno di Santa Giusta ha grande fascino per l'aspetto evocativo di ritualità, tradizioni e di vita vissuta da parte di uomini che, con i pochi mezzi a disposizione, sfidavano gli elementi per poter sostenere se stessi e le proprie famiglie.
Is fassonis sono antichissime imbarcazioni di origine preistorica realizzate intrecciando un tipo di giunco acquatico, (“su feu” è una pianta che rischia l'estinzione), che cresce negli stagni dell’oristanese, che vengono impiegate dai pescatori della regione di Arborea e da quelli di Cabras, nella Penisola del Sinis: hanno una prua dalla punta molto pronunciata e la poppa mozzata, ma sono particolarmente adatte per navigare nelle acque basse e ricche di piante acquatiche. Is fassonis si guidano con una pertica da parte del barcaiolo ritto in piedi, anche nell'azione di pescare ed è utilizzato dai pescatori degli stagni dell’oristanese per svolgere le loro attività di pesca e spostarsi da una sponda all’altra. Esse sono molto simili peraltro alle "balse" peruviane altrettanto singolari imbarcazioni usate dagli indigeni che abitano sulle rive del lago Titicaca nell’America meridionale, e si possono altresì rapportare con altre antiche imbarcazioni, quali quelle egiziane di papiro, i battelli di Dicoa nel Golfo Persico ed altre ancora nei più grandi musei internazionali, tra cui quello sulle vecchie imbarcazioni presente in Danimarca.
La regata trae probabilmente le sue origini dall’antico rito della “perdonanza” che s’iniziò a celebrare nel 1170. Nel 1100 fu istituita la diocesi di Santa Giusta e nella basilica s’insediò la sede vescovile. Nello stesso periodo un’iniziativa della chiesa di Roma stabilì il perdono dei peccati per tutti coloro che si sarebbero confessati, comunicati e recati in pellegrinaggio alla basilica il lunedì di pasqua. Il pellegrinaggio, che era anche motivo per festeggiare adeguatamente la pasquetta, era affrontato dalla gente con ogni mezzo di trasporto, ma i pescatori si recavano alla basilica con i mezzi a loro più congeniali, economici e veloci, le barche di giunco: is fassonis. Più avanti fu inoltre organizzata, da frate Antonio da Nuraxinigheddu, la "perdonanza dei pescatori", che mirava a riportare sulla retta via un’intera categoria di uomini, considerati allora dei poco di buono. Questa dunque l’origine della tradizionale regata de is fassonis. Oltre all'avvincente competizione che richiama migliaia di spettatori ogni anno, assai gradevoli sono anche le manifestazioni di contorno, di carattere folcloristico ed enogastronomico. In particolar modo, è possibile degustare i genuini prodotti della zona degli stagni, come le anguille ed in genere pesci alla griglia o la corposa vernaccia locale.
Sono pochissimi ormai gli artigiani che custodiscono la tradizione della costruzione dei "fassonis", ma si sta cercando di tramandarla ai giovani con interventi mirati da parte delle istituzioni locali. La magia della regata di agosto e l'entusiasmo della gente che si raduna attorno allo stagno di Santa Giusta, confermano l'importanza di non disperdere questo patrimonio culturale.
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