Sardegna ancora una volta vittima dei soliti noti. Cinque morti, oltre duemila senza casa a Capoterra, imprese agricole e territori devastati, più di 15 milioni di euro di danni a causa dell'eccezionale ondata di maltempo che ha colpito il sud della Sardegna. «Oltre 300 millimetri di pioggia caduti in poche ore sono un evento eccezionale ma non dimentichiamo che con il cambiamento climatico, purtroppo, ci troveremo sempre più spesso di fronte a eventi meteorologici estremi e la cattiva gestione del territorio ha fatto si che si sia trasformato in tragedia. Con una maggiore prevenzione e un'adeguata pianificazione del territorio, infatti, si sarebbe potuto evitare che il nubifragio di ieri diventasse una catastrofe. Ma chi sono i responsabili? Sono gli amministratori pubblici troppo affezionati allo sviluppo edilizio che hanno fatto scelte dissennate di uso del territorio che in questi anni hanno lasciato che vincesse il re cemento dell’edificazione selvaggia. Sì, sono loro i responsabili dei lutti che hanno indirettamente provocato, ma sono tutti tranquilli, non accadrà nulla non pagheranno nemmeno questa volta. "Dobbiamo ora verificare un piano stralcio di bacino per un territorio che conta 30 mila persone che devono essere messe in sicurezza - ha sottolineato il presidente della Regione al termine di una riunione straordinaria della Giunta -. Si tratta di un territorio delicato da un punto di vista idrografico e interessato nel passato da vasta antropizzazione. Alcune parti, per prudenza, dovevano essere sottratte all'edificazione. Ora dobbiamo correggere questi errori". Insomma come al solito si chiude la stalla solo dopo che gli animali son scappati.
Seminario Inka
13 anni fa
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