Umberto Bossi per l’ennesima volta si comporta come un nemico dell’Italia: Con la mano destra, mostrava il dito medio alzato in segno di sfregio nei confronti dell'inno di Mameli e dice «mai più schiavi di Roma». «Dobbiamo lottare contro la canaglia centralista - ha infatti continuato Bossi - Ci sono 15 milioni di uomini pronti a battersi per la libertà. 0 otterremo le riforme, o daremo battaglia e ci conquisteremo da soli la libertà. Dobbiamo lottare contro questo stato fascista. È arrivato il momento di farla finita, fratelli! » Qualcuno avrebbe dovuto far notare a Bossi che l'inno non parla dell'Italia schiava, ma della vittoria che si inchina a Roma. Ma a parte l’ignoranza o l’imbecillità, Bossi lascia tutti interdetti, sorpresi e irritati gli alleati. Ma Bossi, ormai in un brodo di giuggiole, non si ferma li, attacca il sistema scolastico e annuncia «mai più docenti del sud nelle scuole del nord». «Non possiamo più lasciar martoriare i nostri figli da gente che non viene dal nord. Noi insegniamo ai nostri figli che non devono essere schiavi e un nostro ragazzo è stato bastonato perché aveva portato una tesina su Carlo Cattaneo. Insegnano i nomi dei 7 re di Roma, non quelli dei Dogi della Repubblica Serenissima. Dopo 30 anni di scuola, esami, professori e presidi di sinistra i nostri figli sono disorientati». Forse, il caso che ha fatto scattare l'ira di Bossi è la seconda bocciatura, alla maturità, del figlio Renzo. All'inizio di luglio, infatti, non ha superato la prova, da privatista, in un istituto di Tradate, il Bentivoglio. L'anno prima, a bocciarlo erano stati i professori di un liceo statale di Varese. Naturalmente la platea dei delegati della Lega Nord, riuniti a Padova, è andata in visibilio, basta così poco a scatenare la gioia di chi pende dalle sue labbra. Anche se queste affermazioni sono dirette alla sua base, alla quale deve mostrare i muscoli. Questa improvvisa recrudescenza del linguaggio del Senatur della prima ora offende tutti noi. Noi italiani pretendiamo che un senatore della Repubblica Italiana si comporti come tale e abbia il massimo rispetto per le istituzioni e i simboli di italianità. E ora dome ha dichiarato il ministro La Russa ci aspettiamo che Bossi tranquillamente, si scusi con gli italiani per aver insultato l'identità nazio¬nale e l'amor patrio. Non è la prima volta che il senatur fa ste sparatte del c…. e noi le ricordiamo molto bene.
INDIPENDENZA PADANA - 15 SETTEMBRE 1996, Umberto Bossi lancia il progetto secessione delle regioni del Nord. Al termine di una manifestazione lungo il Po, dal Piemonte a Venezia, ammaina il Tricolore e issa la bandiera padana.
OFFESA AL TRICOLORE - 25 LUGLI01997, A Cablate (Como), durante la festa della Padania Bossi vede sventolare una bandiera in una scuoia vicina e dice: «Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il c...»
LA CONDANNA - 23 MAGGIO 2001 Per Bossi c'è la condanna: 1 anno e quattro mesi, pena sospesa, per vilipendio della bandiera. Nel gennaio 2002 la Camera lo "salva", votando "no" alla concessione dell'autorizzazione a procedere.
IL SOGNO - 11 GENNAIO 2005 A Lugano partecipa a una manifestazione assieme ad altri ministri. La radio svizzera li registra mentre cantano «Siamo padani, abbiamo un sogno nel cuore: bruciare il tricolore»
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