lunedì 21 luglio 2008

Le promesse del governo…

Tutti i politici, rossi, neri, bianchi, verdi o azzurri non importa il colore, durante la campagna elettorale non fanno altro che promettere, promettere e ancora promettere. L'attuale governo intende mettere in pratica le promesse fatte in campagna elettorale, di cui la sicurezza è stata un cardine fondamentale. Peccato che abbia iniziato con norme che al cittadino comune interessano poco o niente. Peccato che le norme di interesse nazionale, quelle che dovrebbero aiutare il nostro paese a rialzarsi e a caminare rimangano nel cassetto ad ammuffire.
Le norme importanti per i nostri politici sono altre. Norma blocca processi: molti cittadini che chiedono giustizia non l’ avranno proprio perché i processi legati alla quotidiana criminalità (reati sotto i 4 anni) saranno bloccati, tra questi ad esempio quelli relativi alle morti bianche.
Decreto anti-intercettazioni: è vero qualcuno ha abusato di questa facoltà, buttando dalla finestra il denaro dei cittadini, ma da oggi per la magistratura sarà molto più difficile acquisire prove su numerosi reati e molti delinquenti, soprattutto amministratori e politici corrotti, la potranno far franca più facilmente.
Evidentemente extracomunitari e rom compresi i bambini sono considerati molto più pericolosi dei corrotti, anche se sono stati questi ultimi a divorare 8 punti percentuali di Pil in venti anni di storia. Sicurezza stradale: tagliati 17,5 milioni di euro dal budget per compensare il mancato introito dell'Ici.
Fondi per le forze dell'ordine: il Viminale ha sospeso gli "accreditamenti" per le manutenzioni ordinarie di questure, commissariati e caserme in genere, e questo significa niente soldi per i bisogni primari del buon funzionamento delle forze dell'ordine. Ma non era molto più semplice e giusto sfoltire le spese della politica, le spese della “sacra casta”. Dimezzando i deputati e i senatori, eliminando le province semplici pas-sacarte ma voragini per il denaro pubblico, insomma, dando una bella ripulita alla classe politica. E visto che siamo in Europa aggiornare i loro stipendi, alla media europea.
Ma perché queste scelte, perché cominciare da norme che interessano pochi? Incapacità o malafede? Qualche volta, solo qualche volta mi sorge il sospetto che nelle fila del governo si auspichi più, insicurezza per poterne nutrire una propaganda populista; lo stato di paura consente un maggior controllo sui cittadini, un'antica equazione certo, ma sempre valida.

Ma oggi gli italiani non sono più i pecoroni di una volta, non tutti almeno, e potrebbero stancarsi di essere sempre l’ultima ruota del carro. No, non è una minaccia è solo un semplice avvertimento.

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