SERVITORI DELLO STATO, STORIA DI MARCO DIANA
La storia che vi racconto ci riporta un pò indietro, negli anni dello scandalo sull'uranio impoverito usato durante una delle tante missioni alla quale l'Italia partecipò. Tra quei militari, c'era anche Marco Diana, Maresciallo dei Granatieri Di Sardegna, che partecipò a tutte le missioni prima del 1998. Oggi Marco è malato di cancro, e per lo Stalo è già morto, qualche anno fà, quando nella lista della commissione d ' inchiesta sull 'uranio impoverito, era presente anche il suo nome. Percepisce solo la pensione minima, nonostante gli sia stata riconosciuta l'invalidità per causa di servizio. Non solo, per le cure che sta affrontando, ha bisogno di vari spostamenti e di farmaci che hanno un costo, ma nulla di tutto questo gli viene coperto dallo Stato.
Oggi il Maresciallo Diana chiede la medaglia a valor militare, il suo desiderio è poterla stringere tra le sue mani, ma i tempi si allungano. Lo Stato sembra assente e ottuso, continua a rimandare indietro tutta la documentazione che Marco presenta, affermando che : "la sua persona non è stata usata in modo improprio da giustificare le sue richieste" . Credo che al contrario, lo Stato ne abbia la responsabilità, soprattutto quando manda i suoi uomini in missione, e credo sia ancor più doveroso un riconoscimento ad una persona che ha dato la propria salute e sta dando la propria vita alla Bandiera Tricolore.
L'ex comitato "Titti Libero" ha deciso da tempo di sostenere e aiutare Marco in questa battaglia, provvedendo all'invio di una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perchè interceda ad accelerare i tempi ( troppo lunghi ), affinchè venga restituita al Maresciallo,in termini economici e morali, quello che gli spetta. Inutile dirvi che al momento non è pervenuta nessuna risposta. Così abbiamo deciso ancora una volta di usare internet contro il muro del silenzio.
Abbiamo aperto una petizione che trovate a questo indirizzo: www.firmiamo.it/marcodiana
Ma chiediamo a tutti quelli che leggeranno questo articolo, e a chi naturalmente ne ha la possibilità, di aiutarci a divulgarlo. Marco Diana ha già dato tanto per il suo Paese, ora tocca a noi dargli una mano. Ringrazio quanti si sono soffermati a leggere queste righe.
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