mercoledì 26 novembre 2008

Esportiamo crimine e temiamo gli stranieri




Abbiamo, come Paese, molti record negativi e tra questi é risaputo in tutto il mondo che, purtroppo, l'Italia è uno dei massimi esportatori mondiali di criminalità. La Triade cinese o la Yakuza giapponese, tanto per fare un paio di esempi, sono probabilmente in grado di insidiarci il primato. Come ovunque, qui c'è una minoranza della popolazione che delinque e una larghissima maggioranza che, nonostante tutto, fa ogni giorno onestamente il suo. Ma si può tranquillamente affermare che l'Italia, detiene ancora il primato in un campo tanto disdicevole. Infatti, mafia, 'ndrangheta e camorra costituiscono multinazionali criminose con robusti appoggi ai quattro angoli del mondo. Nonostante ciò, a causa della propaganda politico-mediatica, il popolo italiano, soprattutto nei settori più indifesi e meno istruiti della società, , per la semplice ragione che i "diversi" inducono come minimo alla diffidenza, quando non alla scoperta ostilità, si è convinto di essere vittima e non artefice del crimine, di essere minacciato dalla malavita e non di costituire una minaccia malavitosa. Finché persisterà nella coscienza degli italiani questo capovolgimento della verità, si potrà fare ben poco per contrastare la criminalità organizzata e per riportare nel nostro Paese una cultura di vera legalità. È davvero incredibile come gli italiani siano persuasi che illegalità, violenza e insicurezza derivino da comportamenti isolati degli "stranieri", quando il controllo del crimine è saldamente in mano alle cosche italiane, che si avvalgono sia di manovalanze nostrane che provenienti da altri Paesi. I partiti xenofobi contribuiscono da molti anni al diffondersi della disinformazione, che è la più fedele alleata dalle società malavitose, perché l'odio razziale è il miglior "concime" per le attività criminali. Nei giorni scorsi Umberto Bossi, rispondendo polemicamente agli appelli del Vaticano e del presidente Napolitano, ha ribadito il suo pensiero: "Gli immigrati sono una risorsa negativa per il nostro Paese". Detto questo, Bossi (e quelli che la pensano come lui) ha perfettamente torto nel sostenere che gli immigrati nel loro complesso siano una risorsa negativa per l'Italia. I regolari sono senz'altro l'opposto. Gli altri possono costituire un problema che, però, non si risolve sparando nel mucchio.
Mafia S.p A. comunque ringrazia.

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