giovedì 6 novembre 2008

L'umanità ha fame e noi buttiamo…

Al banco dei salumi e della gastronomia di un supermercato, mentre la signorina mi affettava le derrate, una signora che adora i gatti ha buttato lo sguardo su un cumulo di cotenne abbandonate dietro al banco. Non si è fatta scrupoli e ha chiesto senza vergogna di avere un pugno di quegli scarti per i suoi due amici pelosi. Impossibile, quelle cose per una questione di igiene non possono essere né vendute né regalate ma devono obbligatoriamente essere destinate alla distruzione attraverso i canali ufficiali.

Passi se la cotenna va per i gatti (che si traduce in minori vendite di scatolette per gatti per il supermercato), ma molti la usano anche per dare sapore al minestrone. Come si può fare il minestrone senza un pezzo di cotenna e una crosta, di parmigiano? Ma non se ne parla nemmeno. In questo periodo di ristrettezze economiche c'è qualcuno che non si fa problemi a utilizzare anche quella parte del maiale, del quale come si sa non si butta via niente.

L'umanità è in deficit alimentare, secondo i soliti esperti stiamo consumando un terzo di più di quello che il pianeta sarebbe in grado di dare. Vorremmo dare una mano e ridurre il più possibile questo eccesso di consumi, vorremmo mangiare le mele che non sono esteticamente perfette, vorremmo mangiare anche qualcosa che non sia cresciuto o prodotto in una sala operatoria, vorremmo che i nostri figli cresciuti in città potessero avere le stesse chance di dotarsi di anticorpi degni di questo nome così come accade ai bambini che crescono in campagna, ai quali se cade la fetta di mela per terra dove razzolano le galline la mettono sotto l'acqua e la mangiano lo stesso. Non ce lo lasciano fare in nome di improbabili norme igieniche che trasformano tutti quanti in novelli Michael Jackson che non esce di casa senza mascherina per il terrore dei virus patogeni. Ma questa nostra società rimane la società dello spreco, e lo rimane anche in tempo di crisi; siamo talmente abituati a consumare il nocciolo delle cose che, sono sicuro, è rimasta solo qualche anziana casalinga e qualche originalone, come me, a ricordare che come viene il minestrone con un pò di cotenna e un pò di crosta di formaggio non c'è uguale al mondo. Ma siamo in pochi e da soli non riusciamo a risparmiare quanto basta per aiutare quelli che hanno meno di noi.

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