mercoledì 19 novembre 2008

INTERNET, LEVI: NESSUNA LIMITAZIONE A LIBERTA’ RETE

Il deputato del PD Ricardo Franco LEVI, già collaboratore di Romano Prodi, colui che ha presentato presenta per la seconda volta un DdL (Il testo si può leggere sul sito della Camera), che mira ad applicare ai blog una speciale forma di censura che consiste nel registrarsi presso l’istituendo Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC), a seguito della mobilitazione generale dei blogger di tutte le piattaforme, fa un passo indietro e rilascia la seguente dichiarazione:

Dichiarazione di Ricky Levi (Pd),
portavoce Governo ombra

"La rete come spazio di libertà e opportunità di sviluppo, come ineguagliabile strumento, sotto qualsiasi latitudine e regime, per il libero scambio di informazioni ed opinioni e come potente mezzo per la crescita economica, di singole imprese e dell’intera società. Queste sono le convinzioni con le quali ci siamo avvicinati al mondo di internet quando, col passato governo e nella passata legislatura, ci siamo messi al lavoro per avviare l’editoria italiana ad una riforma non più rinviabile nel tempo e tale da consentirle di rispondere in modo efficace alle sfide del nostro tempo. Sul progetto allora elaborato e che sto ora riproponendo al Parlamento, si stanno manifestando tra gli utenti di internet diffuse preoccupazioni. Si teme, in particolare, che vengano introdotte regole che limitino la semplicità dell’accesso alla rete e la libertà d’espressione che essa naturalmente permette. Si tratta di paure totalmente infondate. Ciononostante, penso che si possa serenamente convenire sull’utilità di un pausa di riflessione. Dal mondo (e penso ai passi avanti che sono stati fatti per il riconoscimento dei diritti d’autore sui brani musicali e sui libri scaricati da internet, ai tanti esempi di operatori che hanno cancellato dai loro siti notizie risultate errate o offensive, alle relazioni tra le maggiori imprese della rete e le autorità antitrust per contemperare i valori della libera iniziativa e dell’apertura dei mercati) ci arrivano, sempre più numerosi, i segnali di una rete che, senza perdere in libertà, trova le forme di una matura e condivisa responsabilità. Sono fiducioso che, a partire da questi segnali, sia possibile trovare un’intesa che consenta a tutti di trarre il meglio dalle opportunità offerte da internet. Per la vastissima consultazione e il grande lavoro di analisi e riflessione su cui è stato costruito, considero il progetto di legge che ho depositato alla Camera una base preziosa per un confronto nel Parlamento e con gli operatori che porti finalmente a varare una organica riforma dell’editoria. Per queste ragioni, prima che il progetto di legge venga offerto alla discussione parlamentare in un testo definitivo, cancellerò dal testo il breve capitolo su internet. Discuteremo insieme se e come riempire quel vuoto. "

Nonostante le dichiarazioni non c’è comunque da stare tranquilli perché la Rete è l’ultimo strumento d'informazione libero rimasto in Italia. La politica lo sa e non rinuncia a sferrare il suo attacco dopo aver occupato giornali e televisioni. In questo paese è stato già condannato per “stampa clandestina” un blogger singolo, un privato cittadino. Quindi possiamo immaginare l’effetto devastante che avrebbe sulla rete l’approvazione di questa legge staliniana.

Ma noi non ci fermeremo

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