mercoledì 28 maggio 2008

Ma i nostri giovani arriveranno alla pensione?

Quando si parla di pensioni si dice che la nostra generazione è stata, per così dire, fortunata, e invece chissà come andrà per quelli che ora sono ragazzi. Io credo che la maggior parte di quelli che oggi sono in pensione hanno pagato abbondantemente il "privilegio" di essere pensionati, ma la mia domanda è: ce la farà la generazione dei ragazzi d'oggi ad andare in pensione?
Mi spiego meglio. Da quello che leggo sui giornali e vedo quotidianamente alla televisione, i i giovani e giovanissimi sembrano essere allo sbando morale totale. Uno scenario che conferma paure ed attenzioni sul rapporto tra i giovani e le sostanze alcoliche, con un dato su tutti, il 77% dei ragazzi di età compresa fra i 15 e i 24 anni consuma alcool, anche se solamente il 7% ammette di bere fino ad ubriacarsi almeno 3 volte la settimana. Una serie di dati che devono far riflettere, anche se non significa alcolismo, piaga che riguarderebbe "solo" il 7% degli italiani.
Poi c’é la diffusione degli stupefacenti di vario tipo e pericolosità, sono ormai "normalità", non solo per gli "sballi" del sabato sera, ma nella "normalità" della settimana, a scuola, con gli amici nei momenti liberi ecc. Il "fumo", poi, sembra essere più normale e diffuso delle normali sigarette. E parlo di ragazzini di 12-13 anni, o poco più. La tendenza a drogarsi è di norma conseguenza di una nevrosi, di uno squilibrio. Non a caso, il maggior numero di drogati si ha nel gruppo di età fra i venti e i trent'anni; e l'attitudine si riduce dopo i quaranta: ciò a un'età in cui bene o male l'individuo si è
stabilizzato psichicamente.
Questi giovani al di sotto dei vent'anni nel tentativo di rifiutare la società come essa è oggi dandosi alla droga, si autodistruggono. Eppure ci sono altri modi per ripararsi, se così credono, e se questo é il termine adatto, dalle ingiustizie che vengono loro perpetrate. Non si rendono conto che vanno contro se stessi e la società che rifiutano. Ma la colpa non è soprattutto loro. Sono i nostri figli! Quale futuro stiamo dando ai giovani, che già oggi sono disperati e passano le notti a ubriacarsi, drogarsi e correre in macchina a fari spenti nella notte per vedere l'effetto che fa?
Non voglio addentrarmi nel ricercare le cause di tutto ciò. Anche se penso che dei genitori appena più attenti non possano non accorgersi dello stato in cui arrivano a casa i loro figli. Detto ciò, quanti di loro arriveranno alla pensione, ancorché, con simili mentalità ed abitudini, riescano ad inserirsi in una società, dove tutto è diventato sempre più difficile e dove sempre di più la meritocrazia ha un altissimo impatto?
Sembra una sciocchezza, ma penso ci sia un fondo di vero in quanto detto.

Pessimismo allo stato puro? Mah, fate voi.

Nessun commento: