lunedì 19 maggio 2008

Siamo una società maleducata e violenta ….

La civiltà si vede dalle piccole cose. In questo periodo esci il mattino e n vedi: sul bus giovanotti seduti in barba a signore anche di una certa età (a questi ultimamente si sono aggiunti coloro che, secondo le loro tradizioni, considerano zero la donna); mamme o nonne che corrono a far sedere i ragazzini, rimanendo loro in piedi e inculcando quindi fin da piccoli certi " falsi diritti". Gente ferma sulle porte che im¬pedisce si salire e scendere; cellulari che squillano ininterrottamente, persone che urlano i propri fatti a tutti. Per strada scooter e biciclette che ti girano attorno minacciosi, an-che sulle strisce o oltre il bordo delle linee di stop ai semafori (mai che si fermino per lasciar attra-versare i pedoni). Ma cosa siamo diventati? Oltre che maleducata la nostra società é violenta. La violenza la cerchiamo in continuazione perché fondamentalmente siamo drogati di violenza, ma non vogliamo ammetterlo. Si comincia dalla televisione dove le risse televisive tengono banco per futili motivi. È quasi invia d'estinzione il dibattito tranquillo tra due o più interlocutori su qualsivoglia argomento: dopo pochi minuti se uno o più d'uno non si sovrappone a chi parla alzando la voce non c'è dibattito. È questo che fa audience! Allucinante! Sui campi di calcio non ci sono più sportivi ma scalmanati, ignoranti assettati di sangue che cercano e sfidano gli avversari all’ ultimo sangue. Per no parlare dei continui atti di scelle¬rata violenza urbana come uccidere per una si¬garetta, bruciare i capelli, picchiare un vecchio per rubargli il portafoglio, approfittare delle debolezze altrui per apparire più forti, per far bella figura davanti al branco, per essere dei "vincenti"? Darwin, se non vado errato, disse: "È il più adatto a sopravvivere e non il più forte". Premesso che la madre degli idioti e degli imbecilli è sempre incinta, stando ai fatti però l'evoluzione della specie non dà segnali confortanti. Dopo il riscaldamento o raffreddamento planetario dobbiamo anche preoccuparci di un imbarbarimento globale e totale della specie umana? Torneremo all'età della pietra? Spero di no, ma c'è di che riflettere e non poco, e i nostri governanti dovrebbero prendere gli opportuni provvedimenti.

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